Mi sono ritrovato a fine dicembre 2020 con un bisogno impellente di leggere. Stavolta è stata una necessità diversa, più intima, come se sentissi l’arido invadere ogni angolo del mio essere. Forse in un’altra vita ero una pianta?
Ho ricominciato con una lettura leggera “Due cuori a Parigi”, storia d’amore approssimativa ma fondamentale per vedere la scritta Start davanti ai miei occhi. E quello start ha dato inizio a qualcosa di profondamente bello e unico con letture diverse come L’Arminuta e Borgo Sud, La casa degli spiriti, Io sono dio, La fattoria degli animali, L’amore prima di noi
E scopro a 46 anni suonati come davvero ogni libro ti lasci qualcosa, ti segni. Forse prima non avevo questa consapevolezza, figlia di una instabilità che governava le mie giornate. Ci penso ultimamente a questo ambito e non sono ancora arrivato ad una conclusione precisa ma ci sto riflettendo. Potere dei libri
In questi giorni sto leggendo Caos calmo di Sandro Veronesi, autore che conosco di fama ma non avevo letto nessun suo libro. E’ una bella storia (sono intorno a pagina 327) di un uomo che, coincidenze della vita, nel giorno in cui salva una donna dall’affogare si ritrova a scoprire tornando a casa come la futura moglie (cinque giorni dopo si sarebbero dovuti sposare) è morta per un’aneurisma. L’elaborazione del lutto vissuta con un accento più marcato sul ritorno ad una normalità che assume i contorni grotteschi di un padre che aspetta ogni giorno la figlia che esca dalla scuola fino alle 16:30. E tutto ruota intorno a questo parcheggio con annesso parco mentre lui, Claudio direttore di un’azienda che sta per fondersi con un’altra, si ritrova a sentire il suo mondo vomitargli addosso le proprie sensazioni
Ci sono bei passaggi nelle riflessioni di Claudio che mi piacciono, mi fanno pensare, mi fanno guardare alla realtà con occhi interrogativi. Potere dei libri
Ora chiudo qui questo post confidando nel vostro parere su queste opinioni gettate su questa tastiera senza troppo pensare alla forma
